Fujitsu lascia l’Italia. A rischio 190 posti di lavoro di cui 50 a Roma

Con un annuncio ai dipendenti in Italia, il colosso Giapponese ha reso noto di voler lasciare il nostro Paese, dopo oltre venti anni di presenza sul mercato.
Sconcerto ed incredulità per una decisione arrivata senza aver coinvolto il management italiano, in barba alle relazioni industriali che avevano accompagnato operazioni di riorganizzazione con conseguenti riduzioni di personale.

Le OO.SS. avevano inoltre attivato con il Mise un tavolo di confronto con l’azienda, che oltretutto è anche fornitore della P.A, per monitorare le attività ed i processi industriali di Fujitsu.

Abbiamo chiesto al dicastero dello Sviluppo economico una convocazione urgente per una approfondita valutazione della situazione, resa ancor più difficile dall’assenza di un interlocutore aziendale con pieno mandato operativo. 

Abbiamo diffuso a mezzo stampa comunicazioni sindacali e stamattina 4 aprile la trasmissione in diretta Buongiorno Regione Lazio su Rai Tre ha mandato in onda un’intervista ai dipendenti della sede di Roma ed alle OO.SS. territoriali. 

“Il piano d’uscita di Fujitsu – sostiene Giancarlo Magrino della segreteria Uilm di Roma e provincia – presenta molte incognite, la prima fra tutte il destino dei 190 lavoratori che operano in Italia con competenze e professionalità di alto profilo. Il confronto al Mise servirà anche per riflettere sull’ennesimo caso di multinazionale che lascia il nostro paese.”